Il ricorso a medici e infermieri “a gettone” nel Servizio Sanitario Nazionale ha comportato una spesa previsionale di oltre 2 miliardi di euro tra il 2019 e il 2024, con un incremento significativo nel 2024. Il fenomeno, anziché ridursi dopo la pandemia, continua a crescere, sollevando preoccupazioni sulla sostenibilità del sistema sanitario pubblico.
Medici e infermieri a gettone: una soluzione temporanea divenuta strutturale?
Il fenomeno dei “gettonisti” è nato come risposta emergenziale alla carenza di personale sanitario durante la pandemia. Tuttavia, i dati più recenti indicano che questa pratica è diventata una componente strutturale del sistema sanitario italiano.
Analisi della spesa: dati dal 2019 al 2024
- Spesa previsionale totale (2019-2024): 2,141 miliardi di euro
- Spesa effettiva nel 2024: 457,5 milioni di euro
- Incremento previsionale nel 2024 rispetto al 2023: 314 milioni di euro
Nonostante la fine ufficiale della pandemia nel maggio 2023 e le disposizioni legislative che limitano l’uso dei gettonisti a casi eccezionali, il ricorso a personale esternalizzato è in aumento.
Distribuzione regionale della spesa nel 2024
- Piemonte: oltre 115 milioni di euro (circa il 25% del totale nazionale)
- Lombardia: 105 milioni di euro (22,95%)
- Toscana: 56,7 milioni di euro (12,4%)
- Sardegna: 48 milioni di euro (10,5%)
Per i medici a gettone, le regioni con la maggiore spesa sono il Veneto e la Sicilia, mentre per gli infermieri a gettone, la Lombardia, l’Abruzzo e il Piemonte guidano la classifica.
Procedure di reclutamento e criticità
Le modalità di selezione del personale a gettone sollevano dubbi sulla trasparenza e l’efficienza:
- Infermieri a gettone: prevalentemente tramite procedura negoziata senza previa pubblicazione.
- Medici a gettone: principalmente attraverso procedure negoziate per affidamenti sottosoglia comunitaria e affidamenti diretti.
Queste pratiche possono compromettere la qualità del servizio e aumentare i costi per le amministrazioni.
Dichiarazioni istituzionali
Il presidente dell’ANAC, Giuseppe Busia, ha espresso preoccupazione per l’aumento dell’esternalizzazione del personale sanitario:
“Si tratta di un progressivo impoverimento degli organici, perché medici ed infermieri in più casi preferivano lasciare il proprio impiego, attratti dalle più elevate remunerazioni riconosciute per le prestazioni di carattere interinale.”
Busia sottolinea la necessità di valorizzare le risorse interne attraverso concorsi meritocratici per attrarre e trattenere i migliori talenti nel sistema pubblico.
Il punto di vista di Sespera.it
La crescente dipendenza da medici e infermieri a gettone evidenzia una crisi strutturale nel sistema sanitario italiano. È fondamentale che le istituzioni affrontino le cause profonde di questa situazione, investendo nella formazione, nel reclutamento e nella valorizzazione del personale sanitario. Solo attraverso politiche lungimiranti sarà possibile garantire un servizio sanitario pubblico efficiente e sostenibile.
Ultimo aggiornamento il 2025-05-22 / Link di affiliazione / Immagini dall'API Amazon Product Advertising