L’emergenza sociale dietro il reddito di povertà
Il Reddito di Povertà, introdotto dal governo regionale siciliano, ha registrato un numero di domande molto superiore alle aspettative. In meno di un mese, il numero di richieste ha raggiunto quasi 60.000, con previsioni che indicano un possibile raddoppio entro la scadenza del 15 aprile 2025. Tuttavia, le risorse stanziate risultano nettamente insufficienti, mettendo a rischio l’erogazione dell’aiuto a tutte le famiglie che ne avrebbero diritto.
Numeri allarmanti: oltre 59.700 domande in 23 giorni
Dal 25 febbraio 2025, giorno in cui è stata aperta la piattaforma per l’inoltro delle richieste, si è registrato un autentico assalto: 59.700 famiglie hanno già presentato domanda per accedere al beneficio, una cifra ben oltre le aspettative della Regione. Secondo le proiezioni, entro la chiusura del bando il numero potrebbe superare quota 100.000.
Fondi stanziati: un buco da 126 milioni di euro
Per garantire il Reddito di Povertà a tutti i richiedenti sarebbero necessari almeno 156 milioni di euro, ma il budget a disposizione è di soli 30 milioni. Questo significa che meno del 20% delle famiglie che hanno fatto domanda potrebbe ottenere l’aiuto. Al momento, con i fondi disponibili, potranno essere coperte circa 11.000 famiglie, con un importo medio erogabile di 2.500 euro a nucleo familiare.
Come funziona il Reddito di Povertà: importi e requisiti
L’agevolazione, pensata per le famiglie in difficoltà economica, prevede un contributo una tantum fino a un massimo di 5.000 euro. L’importo varia in base al reddito del nucleo familiare:
- 5.000 euro per chi ha un reddito tra 0 e 1.500 euro;
- 3.500 euro per redditi compresi tra 1.500 e 3.000 euro;
- 2.500 euro per redditi tra 3.000 e 5.000 euro.
Per accedere al sussidio, il richiedente deve presentare un ISEE non superiore a 5.000 euro.
Controlli anti-frode: una domanda su cinque rischia il respingimento
Per evitare abusi e doppie richieste, l’Irfis, l’istituto di credito che gestisce le domande, ha avviato rigidi controlli incrociando i codici fiscali dei richiedenti. Si stima che tra il 10% e il 20% delle domande potrebbe essere respinto per irregolarità.
Nessun aumento dei fondi: il governo regionale chiude la porta
Nonostante l’allarme e il boom di richieste, il governo Schifani ha confermato che non ci sarà alcun aumento dei fondi, né l’apertura di un secondo bando. Il motivo? Il Reddito di Povertà è stato concepito come una misura una tantum, evitando qualsiasi sovrapposizione con il vecchio Reddito di Cittadinanza.
Credito al consumo: una nuova misura alternativa
Di fronte alla crescente crisi economica, la Regione ha varato una misura alternativa: 30 milioni di euro per il credito al consumo. L’iniziativa consentirà ai cittadini con un ISEE inferiore a 30.000 euro di ottenere un contributo a fondo perduto per coprire il 70% degli interessi sui finanziamenti per l’acquisto di beni durevoli, con importi compresi tra 150 e 5.000 euro.
Il Reddito di Povertà ha evidenziato un profondo disagio sociale in Sicilia, con decine di migliaia di famiglie in difficoltà. Tuttavia, la mancanza di fondi sufficienti potrebbe tradursi in una grande esclusione di beneficiari, alimentando tensioni e incertezze. Senza un rifinanziamento, solo una minima parte delle famiglie potrà ricevere aiuto, mentre la povertà continua a crescere.