Siracusa, anziano seviziato da cinque minori: misure cautelari eseguite
Siracusa torna al centro della cronaca nera per un inquietante episodio di violenza ai danni di un uomo anziano. Cinque minorenni, tutti diciassettenni del posto, sono stati raggiunti da una misura cautelare di collocamento in comunità dopo mesi di vessazioni continue ai danni dell’anziano. La vicenda, emersa a seguito di un’indagine della Polizia di Stato avviata nel gennaio scorso, solleva gravi interrogativi sul degrado sociale e sulla sicurezza delle fasce più fragili della popolazione.
Le indagini: mesi di orrore dentro casa
L’indagine ha preso avvio grazie alla denuncia della vittima, un uomo anziano residente da solo in un’abitazione del centro cittadino, che ha raccontato di essere vittima da mesi di soprusi, violenze e invasioni notturne. I cinque giovani, secondo quanto ricostruito dagli investigatori della squadra mobile, avevano preso l’abitudine di entrare abusivamente nella casa dell’anziano, manomettendo la porta per potervi accedere a piacimento, trasformandola nel loro punto di ritrovo.
Le violenze inflitte: tra umiliazioni, sevizie e abusi
Le sevizie erano continue e brutali: i minori rasavano i capelli dell’uomo con un rasoio elettrico, lo filmavano mentre gli abbassavano i pantaloni per umiliarlo, e lo obbligavano a consumare sostanze stupefacenti. In più occasioni, avevano incendiato suoi oggetti personali, versato cloro nelle stanze, allagato la casa e obbligato l’uomo a dormire su una sedia. Le immagini delle violenze venivano registrate e diffuse all’interno del gruppo, aumentando il clima di terrore e sofferenza psicologica per la vittima.
Le accuse e le misure cautelari
I cinque minorenni sono ora indagati per atti persecutori, violazione di domicilio e danneggiamento aggravato in concorso. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i Minorenni di Catania ha accolto la richiesta della Procura, disponendo il collocamento in comunità per ciascuno dei responsabili. L’ordinanza è stata eseguita dalla polizia con il supporto dei servizi sociali minorili, che hanno avviato percorsi di recupero.
Siracusa e i precedenti: un’altra ferita aperta
La notizia ha riportato alla memoria un altro atroce episodio avvenuto sempre a Siracusa: nel 2016, Giuseppe Scarso, 81 anni, venne picchiato, cosparso di liquido infiammabile e dato alle fiamme da un gruppo di giovani nel giardino della sua casa. Morì dopo settimane di agonia. In quel caso, due dei responsabili vennero condannati rispettivamente a 16 e 17 anni di reclusione. Due episodi tragici che mostrano quanto vulnerabili possano essere gli anziani, soprattutto in contesti urbani dove il disagio giovanile si trasforma in violenza.
La fragilità degli anziani e la deriva giovanile
Questo caso rappresenta non solo un grave reato, ma un campanello d’allarme su più fronti: tutela degli anziani, controllo del disagio minorile, mancanza di presidi educativi e sociali. La violenza cieca e prolungata nei confronti dell’anziano, in un contesto di totale impunità percepita dai giovani aggressori, evidenzia l’urgenza di interventi strutturali a tutela delle fasce più deboli della società.