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172 € al mese in più? Il nuovo contratto sanità divide: tra promesse, realtà e rabbia degli operatori

Infermieri delusi leggono la busta paga, in reparto, con espressione amareggiata – luce naturale, stile realistico, contesto ospedaliero

Il contratto collettivo 2022–2024 della sanità pubblica, firmato il 18 giugno 2025, promette aumenti fino a 172 € lordi mensili per infermieri, ostetriche, OSS e altri professionisti. Ma il malcontento è diffuso: secondo molti, non copre il caro vita, arriva in ritardo e non valorizza davvero le competenze. In questo articolo – nato dalle critiche ricevute al nostro precedente approfondimento – analizziamo chi ha firmato, chi no, cosa c’è davvero nella busta paga e cosa pensano gli operatori sanitari.



 

 

Promesse in busta paga?

 

Il rinnovo riguarda oltre 580.000 lavoratori del Servizio Sanitario Nazionale: infermieri, ostetriche, OSS, tecnici e personale amministrativo.

Secondo i sindacati firmatari, gli aumenti medi saranno fino a 172 € lordi al mese, più arretrati fino a 1.600 €.
Ma sul campo, tra reparti e ambulatori, la reazione è tutt’altro che positiva.

Sespera.it ha deciso di approfondire, partendo dai commenti ricevuti dopo il nostro primo articolo sull’argomento. Centinaia di operatori ci hanno scritto:

 

“Non basta”
“È fumo negli occhi”
“Non copre l’inflazione”
“È una mancetta, non un contratto!”

 

 

Perché questo approfondimento: la precisazione di Sespera.it

 

Dopo la pubblicazione dell’articolo “OSS e Infermieri: +172 € al mese, arretrati e tutele mai viste”, abbiamo ricevuto moltissimi commenti e messaggi critici, soprattutto da infermieri e ostetriche.

Alcuni ci hanno detto che:

 

  • L’aumento netto non supera i 50–60 € al mese
  • Non è ancora visibile in busta paga
  • Non rispecchia le responsabilità e i carichi reali del personale

Da qui nasce questo nuovo articolo: un’indagine più approfondita, basata su dati verificati, fonti sindacali e la voce diretta degli operatori.


 

 

Chi ha firmato il contratto (e perché)

 

Hanno firmato:

 

  • ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale nella PA)
  • CISL FP
  • Nursind
  • Fials
  • Nursing Up

 

Le motivazioni:

 

  • Evitare ulteriori ritardi e blocchi
  • Sbloccare le risorse ferme da mesi
  • “Meglio un contratto imperfetto che nessun contratto” – Antonio De Palma (Nursing Up)

 

 

Chi non ha firmato (e le ragioni del no)

 

Hanno detto NO:

 

  • CGIL FP
  • UIL FPL

 

Le motivazioni:

 

  • “Un pacco per i lavoratori” – Fp Cgil
  • Aumenti non proporzionati al costo della vita
  • Mancata valorizzazione delle competenze e delle differenze di ruolo
  • Silenzio totale su carichi di lavoro, sicurezza, burnout

 

Per CGIL e UIL, accettare questo contratto significava legittimare il sottofinanziamento della sanità pubblica.

 

 

Gli aumenti: cosa prevedono davvero

 

Qualifica Aumento lordo medio Arretrati stimati Note extra
Infermiere ~150 € 982–1.630 € +15 € indennità specificità
Ostetrica ~181 € Simili +46 € indennità
Personale PS Fino a 305 € Fino a 5.500 € Solo per emergenza-urgenza

 

Gli importi variano per fascia, anzianità e ruolo. Sono tutti lordi: il netto reale potrà aggirarsi sui 45–70 € al mese per la maggior parte del personale.

 

Se lavori in reparto, meriti strumenti comodi, funzionali e professionali. 

 

 

Aumenti VS inflazione: chi vince?

 

Secondo ISTAT, tra il 2022 e il 2024 l’inflazione cumulata ha superato il +12%.
Il nuovo contratto prevede aumenti inferiori al 7%, mediamente.

Conclusione: il potere d’acquisto resta inferiore a quello pre-pandemia.

“Mi danno 170 euro lordi in più, ma in farmacia e al supermercato ne spendo il doppio ogni mese. È una beffa, non un aumento.” – ostetrica, Roma

 

 

Le voci dal reparto: rabbia, ironia e rassegnazione

 

Dopo la pubblicazione del nostro articolo “OSS e Infermieri: nuovo contratto 2022–2024 +172€ al mese e arretrati in arrivo” su facebook, moltissimi commenti ci hanno raccontato un’altra verità. Non quella dei comunicati ufficiali, ma quella di chi lavora ogni giorno nei reparti, nei pronto soccorso, nelle RSA.

Ecco alcune delle opinioni più rappresentative:

 

“Firmato un contratto di m*a. Punto!”**
– Cesidio 

“172 lordi? In busta ne restano 50. Non coprono nemmeno l’aumento del pane.”
– Domenico, infermiere

“Il contratto svilisce la nostra professione. Equiparare OSS e infermieri è un errore grave.”
– Gianluca 

“Miseria al netto: una pizza al mese per tutta la famiglia.”
– Marco 

“Mi licenzio a settembre. Vado all’estero.”
– Cittadino 

 

In tanti criticano anche la figura del “assistente infermiere”, vista come una minaccia alla professionalizzazione della categoria.

Molti si sentono traditi dai sindacati firmatari e denunciano un aumento che “non ripaga anni di blocchi, notti, festivi e sacrifici durante la pandemia”.

Per questo sespera.it continuerà a dare voce a chi lavora davvero sul campo. La vostra esperienza è più preziosa di qualsiasi dichiarazione ufficiale.



 

 

Il punto di vista di Sespera.it

 

Sespera.it nasce per informare, ma anche per dare voce a chi lavora in corsia e nei servizi.
Riconosciamo che qualunque aumento è meglio di nulla, ma non possiamo ignorare la delusione diffusa:

 

  • Aumenti che non pareggiano il caro vita
  • Carenza cronica di personale mai affrontata
  • Nessun accenno a turni massacranti, stress, burnout
  • Il rischio che si riduca tutto a una manovra elettorale

 

Daremo spazio a chiunque voglia raccontare la propria esperienza. Scrivici: info@sespera.it

 

 

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Ultimo aggiornamento il 2025-07-16 / Link di affiliazione / Immagini dall'API Amazon Product Advertising

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Girolamo – Voce di Sespera

Girolamo Culcasi fondatore di sespera.it, esperto in digital marketing, SEO e assistenza alla persona. Scrive per supportare anziani, disabili e famiglie fragili con contenuti chiari, affidabili e orientati ai servizi.

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