Scoperta shock a Cantù: badante denunciata per violenza su un anziano malato
A Cantù, in provincia di Como, un episodio di violenza su un anziano malato ha scosso l’opinione pubblica. Una badante di 65 anni, originaria della Repubblica Dominicana e residente a Milano, è stata denunciata a piede libero per maltrattamenti nei confronti di un uomo di 86 anni affetto da Alzheimer. La scoperta scioccante è stata fatta dai figli dell’anziano, che hanno installato un sistema di videosorveglianza nell’abitazione del padre e hanno documentato episodi di violenza e abusi.
L’assunzione della badante e i primi sospetti
L’anziano, nato nel 1938, necessitava di assistenza continua a causa della sua condizione di salute. Per questo motivo, tre mesi fa, i figli avevano assunto una badante con l’obiettivo di garantire al padre cure adeguate. Tuttavia, dopo alcune settimane, i familiari hanno iniziato a notare segnali preoccupanti: l’uomo appariva più agitato, mostrandosi impaurito e talvolta rifiutando il contatto fisico.
Preoccupati da questi segnali, i figli hanno deciso di monitorare la situazione più attentamente. Dopo alcune discussioni con la badante, che aveva fornito spiegazioni vaghe sul comportamento dell’anziano, la famiglia ha scelto di installare delle telecamere di sorveglianza nell’abitazione, con l’obiettivo di comprendere cosa accadesse durante le ore di assistenza.
Le riprese delle telecamere svelano gli abusi
Le immagini registrate hanno rivelato una realtà inquietante: la badante, anziché accudire l’anziano con cura e attenzione, lo maltrattava con gesti violenti. In diverse occasioni, la donna è stata ripresa mentre infliggeva schiaffi all’uomo, che, incapace di difendersi, subiva in silenzio.
Le immagini hanno mostrato anche atteggiamenti di negligenza: la badante spesso lasciava l’anziano solo per lunghi periodi, ignorando le sue necessità primarie come l’igiene e l’alimentazione. Inoltre, i filmati hanno evidenziato episodi di umiliazione verbale, con la donna che rimproverava duramente l’anziano per azioni involontarie dovute alla sua condizione.
Il licenziamento immediato e la denuncia ai carabinieri
Dopo aver visionato le immagini, i figli hanno agito con prontezza: la badante è stata immediatamente licenziata lo scorso 10 marzo e, senza esitazione, è stata sporta denuncia presso la stazione dei Carabinieri di Cantù. Le forze dell’ordine hanno aperto un’indagine per raccogliere prove a sostegno dell’accusa di maltrattamenti su persona incapace.
Le immagini delle telecamere sono state consegnate alle autorità e sono state considerate elementi fondamentali per l’inchiesta. Dopo le prime verifiche, la Procura di Como ha formalmente avviato un procedimento nei confronti della badante, che ora dovrà rispondere delle accuse davanti alla giustizia.
Indagini in corso e possibili sviluppi
Gli inquirenti stanno analizzando ulteriori dettagli per comprendere se vi siano stati episodi di violenza precedenti e se la donna abbia avuto comportamenti simili in altre esperienze lavorative. Nel frattempo, la famiglia dell’anziano ha espresso sollievo per aver fermato gli abusi in tempo, evitando ulteriori sofferenze al loro caro.
Il caso arriva a pochi giorni di distanza da un episodio analogo avvenuto in una RSA di Dizzasco, dove sette operatori sanitari sono stati arrestati per maltrattamenti sugli anziani ospiti della struttura.
Questa vicenda evidenzia quanto sia fondamentale un controllo attento nella scelta e nella supervisione del personale assistenziale. I familiari di anziani non autosufficienti devono prestare particolare attenzione ai segnali di disagio e, quando possibile, utilizzare strumenti come la videosorveglianza per garantire la sicurezza dei propri cari.
L’inchiesta è ancora in corso e la badante dovrà affrontare il processo. Nel frattempo, l’anziano è stato affidato a una nuova assistente qualificata, in grado di garantirgli il supporto e la dignità che merita.