Scopri l’Assegno di Inclusione 2025 – dallo scopo originario ai requisiti, ambiente operativo, novità in arrivo, fattori di esclusione e come inoltrare la domanda direttamente su INPS.
Origini e obiettivi
L’Assegno di Inclusione (ADI) è nato con il Decreto‑legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito nella Legge 3 luglio 2023, n. 85, diventando operativo dal 1° gennaio 2024. Pensato per sostituire il Reddito di Cittadinanza, la sua ragion d’essere è chiara: contrastare la povertà, favorire il reinserimento sociale e lavorativo e offrire supporto economico a chi si trova in condizioni di fragilità. Tutto questo attraverso il famoso Patto di Attivazione Digitale (PAD) e la collaborazione dei servizi territoriali come Centri per l’Impiego e Servizi Sociali
Cosa include l’ADI
L’ADI si compone di due parti distinte:
- Una integrazione al reddito familiare, valorizzata da una scala di equivalenza che favorisce i nuclei con figure fragili (over 60, minori, disabili). Il risultato può arrivare a 6.500 € annui o, per nuclei con fragilità komplette, fino a 7.560 €
- Un sostegno per l’affitto, che copre fino a 3.640 € annui se l’alloggio è regolarmente locato (1.950 € per nuclei esclusivamente over 67)
Il suo versamento dura 18 mensilità, seguite da una sospensione di un mese, e può essere rinnovato per ulteriori 12 mesi
Chi può richiederlo: requisiti fondamentali
L’ADI ha criteri amministrativi severi. Per accedervi è necessario:
- Avere cittadinanza italiana o UE (o permessi equivalenti) e una residenza in Italia di almeno 5 anni, di cui 2 ininterrotti
- Costituire un nucleo familiare con almeno un membro considerato “fragile” (minore, anziano, disabile o persona in programmi assistenziali)
- Avere un ISEE non superiore a 10.140 € (aggiornamento 2025) e un reddito familiare annuale inferiore a 6.500 € moltiplicato secondo la scala di equivalenza (8.190 € per nuclei fragili completi)
- Non superare i limiti di patrimonio mobiliare (6.000‑10.000 € con aumenti per disabili/minori) e immobiliare (30.000 €, esclusa la casa di abitazione)
- Non possedere specifici beni di lusso (auto, moto, barche immatricolate negli ultimi 3 anni) .
- Non avere condanne penali o misure restrittive attive .
Organizza al meglio la tua documentazione per l’Assegno di Inclusione: ecco alcuni strumenti utili che possono semplificarti la vita.
Come presentare la domanda ADI (mini-guida)
Per richiedere l’Assegno di Inclusione, segui questi passi:
- Accedi a INPS.it con SPID, CIE o CNS
- Compila e invia la DSU per ottenere un ISEE valido
- Vai su Servizi → Assegno di Inclusione, accetta il PAD
- Il sistema ti reindirizzerà al portale SIISL per completare il Patto
- Invia la domanda: attendi la risposta, che verrà notificata via SPID o SMS
- Se approvata, ritira la Carta di Inclusione ADI presso poste
- I versamenti arrivano ogni mese (intorno al 15)
Il tutorial ufficiale dell’INPS (PDF) guida passo passo su invio, verifica e presentazione effettiva della domanda. Il link diretto si trova su INPS.it – servizio Assegno di Inclusione, mentre per il PAD vai su SIISL.it.
I doveri del beneficiario e cosa succede in caso di omissioni
Oltre a ricevere il sussidio, chi beneficia dell’ADI deve:
- Sottoscrivere e rispettare il PAD, partecipando a percorsi lavorativi, formativi o sociali.
- Accettare offerte di lavoro definite “congrue” (attività stabili o a bassa distanza).
- Segnalare subito cambiamenti di residenza, composizione familiare o situazione economica.
Il mancato rispetto di questi obblighi può portare prima alla sospensione, poi alla revoca definitiva del beneficio.
Novità 2025 e semplificazioni
Il 2025 ha introdotto novità rilevanti:
- L’ISEE soglia passa a 10.140 €, mentre il reddito familiare sale a 6.500 € (8.190 € per nuclei fragili).
- Il coefficiente di 0,40 per carichi di cura (minori, disabili, ecc.) è riconosciuto automaticamente dall’INPS, anche retroattivamente.
- Le domande precedentemente respinte vengono riesaminate con l’attribuzione automatica bonus carico di cura e aggiornate con conguagli.
Questi aggiornamenti semplificano la procedura, rendendo più accessibile il beneficio a chi spesso lo perde per errori formali.
Cosa potrebbe cambiare in futuro
Le previsioni puntano a:
- Miglior integrazione tra ADI e il Supporto per Formazione e Lavoro (SFL).
- Automatizzazione di altri bonus nella scala di equivalenza.
- Semplificazione ulteriore di rinnovo e iter burocratici per caregiver e anziani fragili.
Il Punto di Vista di Sespera.it
L’ADI 2025 rappresenta un passo significativo verso una rete di welfare più attenta, flessibile e inclusiva. L’adeguamento delle soglie ISEE, l’attribuzione automatica dei carichi di cura e il rafforzamento dell’inclusione formativa lavorativa fanno ben sperare.
Tuttavia, la complessità dei requisiti e la procedura digitale possono scoraggiare chi è meno avvezzo al web: famiglie con anziani, caregiver, disabili e giovani. Su Sespera.it, crediamo sia fondamentale offrire percorsi chiari, guide aggiornate per facilitare l’accesso a questo diritto.
Link Utili
- Carta di Inclusione ADI: Coma funziona, quando arriva, cosa si può comprare
- SPID: come ottenerlo e usarlo per accedere ai servizi online
- Come rinnovare il PAD per l’ADI: Guida completa
Ultimo aggiornamento il 2025-06-13 / Link di affiliazione / Immagini dall'API Amazon Product Advertising