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Aspetta 10 mesi per un esame e scopre un cancro terminale: scandalo sanità a Trapani!

Ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani

Un caso di malasanità che sconvolge Trapani

 

La sanità siciliana è nuovamente sotto accusa per gravi ritardi nella refertazione degli esami istologici. Un uomo di 87 anni, residente a Trapani, ha scoperto di avere un tumore terminale solo dopo 10 mesi di attesa per un esame istologico, un ritardo che ha reso impossibile un intervento tempestivo e forse salvavita. Il caso ha scatenato indignazione tra i cittadini e ha messo sotto pressione l’ASP di Trapani, con il presidente della Regione Renato Schifani pronto a prendere provvedimenti drastici.

 

 

Il dramma di un uomo di 87 anni: diagnosi troppo tardi

 

Un anziano di Trapani, in buone condizioni di salute fino a pochi mesi fa, aveva effettuato un esame istologico per chiarire una lesione sospetta. Tuttavia, il referto è arrivato con un ritardo di dieci mesi, confermando la presenza di un carcinoma squamoso infiltrante in fase avanzata. I medici gli hanno dato una speranza di vita di soli sei mesi, lasciando la famiglia nello sconforto più totale.

La figlia dell’uomo, Valentina Codretto, ha denunciato pubblicamente il caso, sottolineando come, con una diagnosi più tempestiva, il tumore avrebbe potuto essere trattato in tempo, aumentando le possibilità di sopravvivenza del padre.

 

 

Una task force regionale scopre oltre 200 tumori tra gli esami arretrati

 

A seguito di numerose segnalazioni, la Regione Sicilia ha istituito una task force per smaltire l’enorme arretrato di esami istologici presso l’ASP di Trapani.

  • Sono stati refertati oltre 3.300 esami arretrati.
  • Di questi, 206 hanno rivelato la presenza di un tumore.
  • Alcuni pazienti hanno scoperto la loro malattia in uno stadio avanzato, riducendo drasticamente le possibilità di cura.

Questo scenario ha sollevato gravi interrogativi sull’efficienza della gestione sanitaria in Sicilia, con richieste di interventi immediati per evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.

 

 

Provvedimenti in arrivo: il direttore dell’ASP di Trapani a rischio rimozione

 

La gravità della situazione ha spinto il presidente della Regione, Renato Schifani, a prendere una posizione ferma. Schifani ha annunciato possibili provvedimenti disciplinari contro il direttore generale dell’ASP di Trapani, Ferdinando Croce, la cui rimozione appare imminente.

Croce, tuttavia, potrebbe ricorrere legalmente contro questa decisione, aprendo un nuovo fronte di scontro tra la sanità regionale e la politica.

 

 

Le testimonianze delle famiglie: il dolore dei pazienti abbandonati

 

Oltre al caso dell’87enne di Trapani, emergono altre storie drammatiche.

Il caso di Maria Cristina Gallo: 8 mesi per una diagnosi di tumore al quarto stadio

Maria Cristina Gallo, insegnante 56enne di Mazara del Vallo, ha atteso otto mesi per un referto istologico. Quando il risultato è arrivato, ha scoperto di avere un tumore al quarto stadio con metastasi. La donna ha denunciato pubblicamente il ritardo, sottolineando come questa negligenza abbia compromesso le sue possibilità di cura.

Il suo caso è stato uno dei primi a sollevare l’allarme, portando all’apertura di un’inchiesta giudiziaria presso la Procura di Trapani.

 

 

Indagini in corso e interrogazioni parlamentari

 

Lo scandalo dell’ASP di Trapani ha attirato anche l’attenzione della politica nazionale. Il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere spiegazioni sui ritardi nei referti istologici e sulle falle della sanità siciliana.

Nel frattempo, un’ispezione regionale ha evidenziato sette gravi criticità nella gestione dell’ASP di Trapani, tra cui:

  • Ritardi sistematici nella consegna degli esami;
  • Omissioni nella comunicazione ai pazienti;
  • Carenze organizzative nel sistema di diagnostica.

Le famiglie delle vittime stanno preparando una class action contro l’ASP, con l’intento di chiedere giustizia per i loro cari.

 

 

Sanità da riformare per evitare altre tragedie

 

Questo scandalo ha messo in luce l’urgenza di una riforma strutturale del sistema sanitario siciliano. Ritardi di mesi nella diagnosi di malattie così gravi sono inaccettabili e mettono a rischio la vita di centinaia di pazienti.

Le istituzioni devono intervenire con provvedimenti concreti, garantendo:

  • Maggiore efficienza nella gestione degli esami diagnostici;
  • Controlli più severi sulle aziende sanitarie locali;
  • Risarcimenti per le famiglie colpite da negligenza medica.

 

 

Il dramma dell’87enne di Trapani e di tanti altri pazienti non deve restare un caso isolato, ma deve diventare il simbolo di una battaglia per una sanità più giusta ed efficiente.

 

 

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Girolamo – Voce di Sespera

Girolamo Culcasi fondatore di sespera.it, esperto in digital marketing, SEO e assistenza alla persona. Scrive per supportare anziani, disabili e famiglie fragili con contenuti chiari, affidabili e orientati ai servizi.

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